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“Amo la dilatazione
orizzontale dell’immagine perché consente di ammirarla
perdendosi dentro. Oggi, complice alcune specifiche piattaforme
social, ci stiamo abituando al taglio verticale che sottrae
contenuti allo sguardo. Ma noi, tutti noi, giovani e adulti,
dobbiamo continuare non solo a guardare ma anche a pensare e a
sognare orizzontale”. Paolo Ruffini dialoga con i giurati di
Giffoni e si scaglia contro il politically correct. “Il cinema è
arte e l’arte non è politicamente corretta. Se fosse così –
afferma – oggi non potremmo ammirare e studiare i capolavori di
Pasolini, pellicole come Ultimo tango a Parigi e nemmeno i film
di Fantozzi. Siamo alla follia. L’arte è libertà”.
L’attore poi parla di sé. “Mi muove semplicemente la
curiosità….
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